giovedì, aprile 27, 2006

Sogni e desideri

Ci sono desideri che non posso cancellare,
sarebbe come cancellare il mare o l'infinito, sarebbe come privare il mondo dei suoi colori,
e un cuore dei suoi battiti.
E il vento coi suoi sospiri è come le ali di un angelo che proteggono e alimentano la mia speranza, come una piuma che viaggia nel cielo per sempre.

Quanta forza può avere un sogno prima di morire, e quanto forti possono essere queste due ali che anche se spezzate continuano a volare.Volare per poi cadere, cadere giù.

Anima fragile sorridi e stringi al tuo cuore quel cuscino pieno di lacrime, quel sogno mai arrivato, quella speranza che il buio si sta portando via.

Niente è per sempre, ma se ci credi sarà infinito!

lunedì, aprile 24, 2006

La guerra

Gli ultimi giorni sono stati brutti, sempre sola in questa stanzetta, a fare nulla, e sempre troppo stanca per tentare di fare qualcosa. Anche solo leggere un libro è come correre una maratona. Qui è tutto asettico, muri bianchi, infermiere bianche, medici bianchi, odore di disinfettante, bottiglie di liquidi e di farmaci. E poi i medici e gli infermieri che entrano con la mascherina, che si lavano le mani mille volte, che mi toccano solo coi guanti per paura di passarmi altre infezioni, il cibo che non ne sa di nulla perchè è asettico anche lui, sto vivendo in una specie di limbo. Io in questa stanza dove quasi nessuno entra, con un vetro attraverso cui vedo i miei parenti, ci si parla attraverso una specie di interfono...ma le voci non sono le loro, sono metalliche e finte.

Forse va un po' meglio, mi hanno finalmente concesso di portare dentro il notebook, e quando me la sento lo uso un pochino. Per il resto la tecnologia concessami mi concede di ascoltare un po' di musica.

La febbre continua a non mollarmi, mi continuano gli antibiotici e anche gli esami per vedere se "la bestiola" decide di lasciarmi.
Per il resto devo ringraziare tutti quelli che mi sono vicini adesso, i miei parenti che anche se non mi possono praticamente vedere vengono tutti i giorni davanti a quel vetro, i vari amici che mi scrivono sms per non farmi stare sola, e anche i vari medici e infermieri del reparto che cercano di tenermi il morale alto, e anche i miei colleghi che un giorno sono spuntati dal vetro tutti insieme...subito pensavo di avere le allucinazioni da febbre!

Qui la vita in qualche modo va avanti, spero si risolva in fretta perchè comincio ad accusare la solitudine. E stare soli stimola i pensieri anche brutti ad uscire fuori.


Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l' ultimo ( Seneca )

martedì, aprile 18, 2006

Futuro


« Quando arrivi in cima a una montagna, continua a salire»

E' quello che devo fare io ora.

E' più di un mese che ho febbre, sono immunodepressa, le infezioni sono sempre in agguato.
Dopo tanti tentativi finalmente hanno trovato che cosa mi provoca la febbre, e così oggi me lo hanno comunicato. Non è una bella bestia, è molto resistente agli antibiotici pare.
Così domani mattina ho un nuovo ricovero in ospedale. Mi sostituiranno il catetere venoso centrale da cui faccio la chemioterapia, e poi inizierò a lottare con gli antibiotici contro il batterio. Chi vincerà?
So che potrebbe anche ammazzarmi, ma devo vincere io. Devo arrivare ad avere un midollo nuovo, dopo tutto quello che ho fatto sarebbe un peccato non fare il trapianto.
Devo lottare e vincere.
Ma ho tanta tanta paura.

domenica, aprile 16, 2006

Pasqua

Oggi è Pasqua, tutti che festeggiano, famiglie che si ritrovano davanti a una tavola imbandita, regali ai bambini, tutti che sorridono.
Io invece sono qui che penso:
il primo pensiero a Simone, 16 aani domani, che mercoledì ha deciso che questa vita era per lui troppo pesante e ha provato a volare per 5 piani, ma non è riuscito a librarsi verso l'alto ed ora è solo un amaro ricordo per i suoi genitori e le sue sorelline. Ciao Simone, se vuoi un succo di frutta basta che mi tiri un urlo come facevi sempre. E' stato bello conoscerti di persona, parlarti, consolarti, passare qualche pomeriggio insieme. Un bacio, ora voli e galleggi sulle nuvole.
il secondo pensiero corre a me: l'anno prossimo dove sarò?come starò?



"Non è la morte, ma il morire, che è terribile" Henry Fielding

venerdì, aprile 14, 2006

Vivere

Vi è un momento nella maturità in cui l'anima trascende la paura,in cerca di qualcosa che valga la pena di essere vissuto. (Goswami Kriyananda)


Oggi c'era il sole che illuminava la stanza, si infilava tra le persiane e creava giochi di luce e ombre sul pavimento. Mi sono fermata a osservarlo e ho sentito il suo calore nel mio cuore.
E ho pensato che vale la pena di lottare per vivere per il sole, per il mare, il vento, le nuvole, per gli amici, per un sorriso, per tante altre cose che neanche si riescono ad immaginare.
Per tutti questi motivi la mia anima deve far finta che la paura non ci sia, deve diventare coraggiosa come un leone, deve combattere e mi deve rendere forte. Se sarò forte so che posso farcela, anche se la sfortuna ultimamente si sta accanendo come non mai. Ma io devo essere più forte!


giovedì, aprile 13, 2006

La "bestia"

La bestia sta in me, mi fa compagnia e mi consuma nel tempo. Ha il nome di un segno zodiacale, cancro, ma con lei i pronostici sono solo due, o vivi o muori.

In realtà dovrei dire le bestie, perchè da pochi giorni è arrivata la seconda, tanto temuta per tanto. Dopo anni di terapie con farmaci alchilanti c'è la possibilità che si abbia un secondo tumore, ed è arrivato. La terapia è la stessa del primo, che non ho ancora sconfitto...però aumentano i tempi di cura e aumenta la probabilità di dargliela vinta: COSA CHE IO NON VOGLIO!

E se dovessimo arrivare a un punto in cui non potessi più combattere...non gliela darei comunque vinta, alla fine deciderei io come deve andare a finire. Non mi va di soffrire inutilmente.

Per ora però son contenta di essere riuscita a piazzare colpi ben assestati tutte le volte che la partita sembrava essere a favore della malattia.

mercoledì, aprile 12, 2006

Riflessione

Mi domandi e mi chiedi, poi ti chiedi come è possibile che qualcuno, finalmente, voglia il mio bene. Ti chiedi come può accadere che il modo per volere il mio bene sia quello che farà più male. Ti rispondi, almeno ci provi! E ti dici che è possibile! Fondamentalmente ho seminato tanto, ed è giusto che ora qualcosa raccolga. E ti dici che chi ama fa al prossimo quello che vorrebbe fosse fatto a lui! Ma ora c'è chi davvero cerca il mio bene ma incosciamente mi farà del male! Lasciate a chi amate il duro compito di cercare il proprio bene. Statele accanto, assecondatela, o sgridatela, ma non sostituitevi a lei, non decidete per lei, non immedesimatevi in lei, non cercate di essere lei, non siete lei, mai lo sarete.... lasciatela fare, lasciatela gridare, lasciatela arrabbiarsi, piangere, disperarsi, ma non lasciatela abbandonare la strada. Stimatela, sostenetela, fatele capire il vostro disappunto, gioite con lei e per lei. Lei, al pensiero che qualcuno ha cercato il suo bene, al pensiero che qualcuno ha voluto il suo bene, al pensiero che qualcuno si prende un pò pena per lei, al pensiero che c'è chi fa il tifo per lei, lei solo allora starà davvero bene. Vorrà solo vivere il momento, vorrà averne un bel ricordoper sempre....se ricordo dovrà essere, vorrà non ricordarsi del dolore, vorrà non pensare a quanto e se è stata male, lasciatela fare!

Cosa sognano i pesci rossi

E' il titolo di un libro che ho letto di recente. E' un libro crudo, una riflessione su cosa è la vita e quale sia la sua importanza. Parla un po' di tutto quello che passa per la testa di un malato terminale e del suo curante, dei loro diversi approcci alla vita e alla morte. Di cosa desidera il medico, il paziente o la sua famiglia.
Un racconto toccante che analizza cosa sia lavorare o essere pazienti in una terapia intensiva, che stimola alla riflessione, senza parlarne mai apertamente, ma invitando a rivolgere i pensieri a temi importanti come l'accanimento terapeutico o l'eutanasia. Cosa è meglio per il paziente?e per il curante? e per le famiglie?

Un tema che sento mio, perchè io in quei reparti ci ho lavorato tanto e spero di poterci tornare, è la mia casa, il mio piccolo mondo di piccole gioie e tanti dolori. Un solo paziente che esce è la più grande vittoria che ci possa essere!
Un tema che sento mio perchè in quei reparti ci sono anche stata come paziente, ho vissuto l'esperienza di fare il pesce rosso anche io. Forse per questo cerco sempre di capire i bisogni e le esigenze dei pazienti.
Un tema che sento mio perchè se dovesse andare male la mia esistenza si potrebbe proprio concludere in uno di quei reparti.




"Non ti sei accorto di vivere perchè disponevi, credevi di disporre, di un credito illimitato"



E ora il testo di una canzone che adoro, una musica bellissima, quasi celestiale. La ascolto spesso quando sono triste, perchè racconta di come vorrei essere dopo, vorrei essere una nuvola leggera, un'anima libera.
Vorrei che, nel caso non dovessi vincere questa battaglia per la vita, questa musica e queste parole mi accompagnassero nell'ultimo saluto.

Nella fantasia
Nella fantasia io vedo un mondo giusto,
Li tutti vivono in pace e in onestà.
Io sogno d'anime che sono sempre libere,
Come le nuvole che volano,
Pien' d'umanità in fondo all'anima.
Nella fantasia io vedo un mondo chiaro,
Li anche la notte è meno oscura.
Io sogno d'anime che sono sempre libere,
Come le nuvole che volano.
Nella fantasia esiste un vento caldo,
Che soffia sulle città, come amico.
Io sogno d'anime che sono sempre libere,
Come le nuvole che volano,
Pien' d'umanità in fondo all'anima.

Primo...

Il primo post è come un foglio bianco durante un compito in classe: cosa ci scrivo?Le idee che prima erano miliardi ora chissà dove sono finite, sono scappate senza lasciare traccia.
Beh, il primo post è solo per rompere il ghiaccio, ok...però avrei voluto trovare qualcosa di più carino di un discorso vuoto e senza capo nè coda.
Quindi comincio da subito con "riflessioni profonde".

Ultimamente queste riflessioni fanno parte di me, sento il tempo che mi scivola tra le mani, non riesco a stringere le dita per trattenerlo, scappa senza lasciare ombra di sè. E forse vorrei, più che avere tempo, avere ricordi belli, quelli che in momenti duri miglioreranno il mio umore.
...almeno...credo lo miglioreranno. Potrebbero essere un'arma a doppio taglio invece. Quando sei giù e davanti c'è solo paura e poca speranza, i bei ricordi potrebbero fare più male. Ho paura di soffrire per quel che è stato e potrebbe non essere più, ho paura che mi pesi lasciare tutto, abbandonare le gioie che ho provato per non viverle più. ...ma forse....forse...forse sarebbe un modo per reagire, per combattere anche se tutti dicono che non c'è più nulla, forse sarebbe un modo per tirare fuori il carattere, la caparbietà, la testa dura che è in me, forse sarebbe un modo per dimostrare che non c'è nulla di certo nella vita, che potrei avere un domani anche io!

Più avanti credo che spiegherò i motivi che mi portano a pensare così, ma il primo post sarebbe troppo pesante se ci mettessi tutto tutto, ed è anche bello scoprire un po' per volta i misteri...

Perchè questo titolo?
Carpe diem, un motto che ormai da tanto è mio...cerco di vivere ogni momento come se fosse l'ultimo, potrebbe esserlo, ora ci sono, tra un po' non lo so,...
ormai ci sono abituata a pensare così, un tempo è stata dura.
Quando una spada sfiora la pelle del collo e ogni tanto lascia un piccolo graffietto, la vita non può essere orientata ad un futuro. Si deve pensare al presente, e soprattutto a spostare quella lama dal collo. Devo pensare a vivere.